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Diabete nel gatto

  • Quali sono le cause e i sintomi di diabete nel gatto? 
  • Quali sono i valori di glicemia corretti?
  • Glicemia alta nel gatto: ci sono altre cause oltre al diabete? 
  • Qual’è il prezzo dell’insulina per gatti e delle vet-pen in commercio? 
  • Ecco il dosaggio dell’insulina nel gatto e alcuni consigli sul metodo di somministrazione.
  • Qual’è l’alimentazione corretta per il diabete nel gatto e cosa significa se un gatto diabetico non mangia? 
  • Gatto con diabete | quanto vive? 

Il diabete nel gatto è una patologia metabolica molto frequente che si osserva tipicamente in soggetti anziani con un picco di prevalenza tra i 9 e gli 11 anni. Ha un’origine molto diversa rispetto a quella del cane, per questo ho deciso di affrontare tale patologia con due articoli differenti. Per comprendere le cause di diabete nel gatto dobbiamo conoscere l’anatomia e la fisiologia del pancreas.

diabete nel gattoQuesto si compone di diverse popolazioni cellulari, tra cui le cellule Beta deputate alla produzione di insulina. Questa viene prodotta in seguito ad aumento del glucosio nel sangue. In tal caso si verifica produzione di insulina che entra in circolo, si lega ai recettori dei tessuti periferici e fa da apri-porta per il glucosio che entra nelle cellule e può essere così utilizzato per il metabolismo cellulare.

diabete nel gattoNel gatto la forma più classica di diabete è quella di tipo 2, ovvero il diabete mellito, ed è caratterizzata da cellule Beta del pancreas disfunzionali che non producono più insulina a sufficienza e anche da un fenomeno chiamato insulino-resistenza. L’insulino resistenza è un evento che si verifica a livello dei tessuti periferici, i cui recettori sono talmente saturi di insulina che in condizioni di iperglicemia cronica in un certo senso si esauriscono, fino a che non sono più sensibili alla presenza dell’insulina e non lasciano più entrare glucosio all’interno della cellula. Quindi questo rimane nel sangue.

Nel cane al contrario la forma più frequente di diabete è quella di tipo 1 ed è legata a predisposizione genetica ed a disordini di tipo immunitario con auto distruzione delle cellule Beta del pancreas. Niente a che vedere con le cause di diabete nel gatto.

Quindi nel cane le cellule Beta vengono distrutte dal sistema immunitario. Nel gatto invece il responsabile del danno pancreatico è l’iperglicemia cronica legata all’alimentazione. Il 90% dei casi di diabete nel gatto è legato a questo problema, poi c’è una piccola parte di soggetti che possono presentarlo per motivi genetici. diabete nel gattoL’iperglicemia cronica esercita uno stimolo incessante a livello delle cellule beta del pancreas che si attivano con produzione di insulina. Insieme a questa viene prodotta anche un’altra sostanza: l’amilina. L’amilina svolge delle funzioni neuroendocrine nella regolazione della glicemia, ma il problema subentra quando con l’iperglicemia persistente la stimolazione delle cellule beta del pancreas è presente in maniera cronica ed incessante come si verifica nell’obesità. In questo caso infatti l’amilina prodotta in eccessive quantità finisce con il depositarsi nel pancreas sotto forma di sostanza amiloide. Nei gatti diabetici, tale sostanza si accumula diventando tossica per il pancreas determinando proprio la morte delle cellule beta, con risultato di deficit nella secrezione di insulina. La distruzione totale di tali cellule provoca un diabete mellito insulino-dipendente a vita (e quindi che necessita di somministrazione di insulina).

Nel caso in cui la distruzione delle cellule beta è parziale, se preso in tempo il diabete mellito nel gatto può essere reversibile e una volta iniziata la terapia può rientrare totalmente, proprio perché le cellule Beta non sono ancora state del tutto distrutte. In questo caso anche il fenomeno dell’insulino-resistenza cessa insieme all’iperglicemia cronica.

Quest’ultimo concetto è stato espresso proprio perché nel 30-40% dei gatti diabetici è possibile la presenza di questa forma di diabete mellito transitorio che si risolve dopo 4-6 settimane dall’inizio della terapia, e la somministrazione di insulina può essere sospesa, senza escludere però il rischio di recidive in futuro.

SINTOMI DI DIABETE NEL GATTO

Tra i sintomi di diabete nel gatto abbiamo un aumento della sete per mantenere un’adeguato stato di idratazione e della frequenza dell’urinazione, aumento della fame e perdita di peso. I proprietari iniziano ad accorgersi che la lettiera va cambiata più spesso del solito a causa dell’urinazione frequente. Nonostante l’appetito aumentato molti gatti presentano perdita di peso, infatti i soggetti affetti da diabete mellito non diagnosticato spesso possono arrivare a dimagrimento importante. Nel gatto in alcuni casi possono manifestarsi letargia, diminuita interazione con i membri della famiglia, mancata attenzione alla toelettatura del pelo con sviluppo di un mantello opaco, secco, sporco e con nodi. Sono spesso presenti anche difficoltà nel salto, debolezza degli arti posteriori o lo sviluppo di una postura plantigrada, cioè con i garretti che toccano il terreno quando il gatto cammina (neuropatia diabetica). In alcuni casi può succedere chediabete nel gatto i segni clinici siano appena manifesti ed il proprietario non si accorga della presenza della patologia, con peggioramento progressivo dell’acidosi metabolica e comparsa di chetoacidosi diabetica che richiede un immediato intervento veterinario.

GATTO DIABETE | ZAMPE POSTERIORI

diabete nel gatto

La postura plantigrada nei gatti con diabete mellito è legata alla neuropatia diabetica ed è da attribuire sempre al fenomeno della tossicità da glucosio, che va a determinare proprio un danno strutturale a livello delle fibre nervose. Questa condizione è in alcuni casi reversibile e può rientrare completamente una volta che il soggetto viene sottoposto a terapia per il diebete.

DIAGNOSI DI DIABETE NEL GATTO

Per fare diagnosi di diabete mellito occorrediabete nel gatto accertare che ci sia una iperglicemia a digiuno e glicosuria (glucosio nelle urine). Questo si può fare mediante valutazione della glicemia tramite un piccolo prelievo di sangue e con delle striscette reattive da utilizzare nelle urine per valutare la presenza o meno di glucosio. Nelle urine occorre valutare anche la presenza di corpi chetonici che nel gatto sono indice di diabete scompensato. Secondo alcuni studi molti soggetti affetti da diabete mellito soffrono anche di infezioni a carico delle vie urinarie, quindi sarebbe consigliabile effettuare una urino coltura per escludere questa ulteriore problematica. Un altro parametro molto utile per valutare l’andamento del diabete nel gatto è la misurazione ematica di fruttosamine. diabete nel gattL’aumento di questo valore ci attesta di una iperglicemia mantenuta costante nelle 2-3 settimane precedenti il prelievo. Questo elemento è molto importante per avere un’idea della gravità dell’iperglicemia, perché come sappiamo i gatti sono animali molto stressabili, e durante il prelievo è normale che la loro glicemia si alzi notevolmente in funzione dello stress, soprattutto durante il contenimento e le manipolazioni necessarie per il prelievo. Generalmente una iperglicemia da stress in media può arrivare a 300 mg/dl, ma per alcuni soggetti può toccare anche i 400-500 mg/dl.

Vediamo un po’ quali sono i valori di normalità e di alterazione della glicemia in corso di diabete nel gatto.

DIABETE GATTO | VALORI

Generalmente la glicemia normale di una gatto va da 80 a 120 mg/dl. Ma nel gatto diabetico i valori posso alzarsi molto. Generalmente in un soggetto stabilizzato questa dovrebbe viaggiare tra i 100 e i 300 mg/dl. Ma il valore di glicemia è molto relativo. Ciò che conta in realtà è lo stato clinico, che deve corrispondere ad uno stato di benessere. Importante è anche il valore della glicemia ma tramite una valutazione a lungo termine. Quest’ ultimo aspetto lo possiamo valutare tramite le Fruttosamine. Un valore corretto di queste ultime si aggira intorno ai 350-450 micromol/L.

| Un soggetto con glicemia 100-300 mg/dl e Fruttosamine 350-450 micromol/L è correttamente stabilizzato |

TERAPIA PER IL DIABETE NEL GATTO

Ovviamente prima di iniziare la terapia per il diabete occorre escludere la concomitante presenza di altre malattie e fattori che possono concorrere all’instaurarsi dell’iperglicemia.

GLICEMIA ALTA NEL GATTO | CAUSE

  •  Ipertitoridismo (responsabile di insulino-resistenza)
  •  Acromegalia (aumento dei livelli di GH). Il 15% dei gatti diabetici presenta acromegalia.
  • Valutare se il gatto sta facendo terapia farmacologica cronica a base di corticosteroidi, perché questi antagonizzano l’effetto dell’insulina.
  • Pancreatiti
  •  Forme neoplastiche responsabili di insulino-resistenza periferica
  • Infezioni croniche responsabili anch’esse di insulino-resistenza
  • Insufficienza renale
  • Cushing (iperadrenocorticismo)

Una volta escluse queste patologie si può iniziare una terapia per il diabete.

Prima di iniziare la terapia bisogna sapere che diabete nel gattol’accuratezza nella somministrazione dell’insulina è la cosa più importante per la riuscita della cura, che questa va conservata correttamente, che bisogna apprendere il metodo più giusto per somministrarla e che bisognerà dedicare cura all’alimentazione dell’animale e all’attività fisica. Inoltre un elemento a cui fare attenzione quando si inizia a somministrare l’insulina è riconoscere i segni dell’ipoglicemia che può essere provocata da un errore nella somministrazione del farmaco, dato che le conseguenze a volte sono fatali.

La riuscita della terapia consiste nell’eliminazione dei segni clinici percepiti dal proprietario conseguenti ad iperglicemia e glicosuria (glucosio nelle urine) e mira a ridurre le fluttuazioni di questa, mantenendo una glicemia il più possibile vicina a quella normale. Per valutare le oscillazioni di glicemia occorre effettuare dei monitoraggi frequenti e delle curve glicemiche fatte dal veterinario in ambulatorio o da noi a casa sotto consiglio veterinario. Di seguito saranno riportati alcuni consigli sulla terapia per il diabete nel gatto.

INSULINA PER GATTI | PREZZO

Quando si inizia a trattare un gatto diabetico bisognadiabete nel gatto rendersi conto purtroppo che l’impegno economico sarà rilevante e costante nel tempo, e che potrà durare per tutta la vita dell’animale. Una confezione di Caninsulin che è l’insulina più utilizzata, composta da 10 flaconi da 2,5 ml costa intorno agli 80 euro, ma generalmente dura per qualche mese. Tutto poi dipende da quanta insulina necessita il nostro gatto.

La Caninsulin, va tenuta in frigo in posizione verticale e mai orizzontale, a causa del fatto che parte dell’insulina nel flacone può aderire al tappo in gomma e perdere di efficacia. Una volta tolta dal frigorifero va agitata con energia e rapidità fino ad ottenere una soluzione torbida (come affermano i migliori endocrinologi d’Italia), smentendo la credenza per cui agitando con forza diabete nel gattoil flacone si possano rompere le catene di insulina. La siringa da utilizzare è specifica dell’ambito veterinario. Andare in farmacia e chiedere delle siringhe da insulina è la cosa più errata che si possa fare a causa del fatto che potranno essere fornite siringhe umane che ci porteranno a sbagliare il dosaggio nel gatto. Quindi una cosa importante è sempre richiedere quelle ad utilizzo veterinario, ovvero da 40 unità/ml.

 

VET PEN | PREZZO

diabete nel gatto

Oltre alle siringhe oggi esistono anche delle Vet Pen che aiutano a ridurre molto il margine di errore. Generalmente il prezzo di queste si aggira intorno ai 50 euro.

DOSAGGIO INSULINA NEL GATTO

Generalmente nel gatto la caninsulin viene somministrata due volte al giorno dopo il pasto e si inizia con il dosaggio di 1- 1,5 Unità a volta. Gli eventuali aumenti devono essere fatti nel corso delle settimane a causa del fatto che la glicemia impiega del tempo per variare, e che non si osservano dei cambiamenti così immediati in seguito alla somministrazione di insulina. Inoltre l’iter più corretto da impostare per iniziare a trattare il diabete nel gatto è il seguente:

Fase di stabilizzazione

  •  Al primo controllo si parte da un dosaggio basso di insulina e si fissa un appuntamento dopo circa 7 giorni.
  • Al secondo appuntamento se la glicemia non è ancora stabilizzata si può incrementare il dosaggio, fissando un ulteriore appuntamento la settimana successiva, e così via fino a che la glicemia non appare stabilizzata.

Fase di mantenimento

  • controlli di almeno 2 volte l’anno con attuazione di curve glicemiche.

La curva glicemica si costruisce valutando la glicemia ogni 2 h nell’arco di 10-12 h. Inoltre un’altro elemento consiste nella valutazione di fruttosamine come detto in precedenza, che ci consente di capire se la glicemia appare stabilizzata nel tempo.

 

DIABETE GATTO | ALIMENTAZIONE

Il diabete mellito nel gatto è spesso una conseguenza dell’obesità. La maggior parte dei gatti diabetici si presenta anche in sovrappeso ed è particolarmente ”viziato” dal punto di vista alimentare. La causa più comune di obesità e sovrappeso nel gatto è uno squilibrio tra apporto energetico elevato e spesa energeticadiabete nel gatto insufficiente, che determina un accumulo di tessuto adiposo. Infatti la maggior parte dei gatti diabetici e grassi sono soggetti che conducono una vita casalinga sedentaria. Inoltre negli ultimi anni stiamo trattando il gatto come un onnivoro cedendo pasta, pane, legumi ed altre fonti di carboidrati, ma ci stiamo dimenticando che il gatto a differenza del cane è un ”carnivoro stretto” ed il suo metabolismo è adatto a diete ricche in proteine e povere in carboidrati. L’eccesso di carboidrati viene accumulato come grasso dato che il metabolismo è fatto per utilizzare le proteine come fonte principale di energia, e per produrre glucosio dal metabolismo proteico (gluconeogenesi). Se pensiamo al gatto in natura inoltre, sappiamo che questo è dedito alla caccia di roditori, lucertole, uccelli, insetti che costituiscono l’unica fonte alimentare.

Nei gatti diabetici stabilire una dieta su base proteica e con estrema restrizione di carboidrati può aiutare a ristabilire il giusto equilibrio, e se associata a terapia insulinica può portare a rientro totale della patologia. Quest’ultimo aspetto è da sottolineare per far comprendere che è la dieta più la terapia insulinica a portare a remissione del diabete nel gatto. Non è bene iniziare la dieta per qualche mese in attesa di vedere se il diabete passa da se, ma occorre iniziare il più precocemente possibile la somministrazione di insulina.

diabete nel gattoUna dieta tipo può essere costituita da carne magra o merluzzo, olio di soia, verdure verdi cotte e riso bianco cotto (peso secco non più di 5 g), togliendo l’amido ottenuto dalla cottura. Invece della dieta casalinga si possono somministrare alimenti secchi o umidi appositi per il trattamento del diabete nel gatto come il Diabetic della Royal Canin, M/D della Hill’s o il Diabetic Vet Life. 

Un’altro aspetto che può aiutare nel trattamento del diabete nel gatto è l’attività fisica. La cosa migliore è effettuare delle sessioni di gioco regolari anche di pochi minuti durante la giornata invece che dedicare un’ora nel fine settimana. Inoltre si possono comprare dei giochini appositi che stimolano la curiosità dell’animale e in cui poter inserire delle ricompense.

GATTO DIABETICO | NON MANGIA?diabete nel gatto

I motivi per cui un gatto diabetico non mangia possono essere legati a vari fattori. Il più semplice è l’appetito capriccioso, legato ad alcuni vizi alimentari. In tal caso si potrà cercare di cambiare tipologia di crocchette o passare al cucinato se ritenuto opportuno. Due cause per cui un gatto diabetico non mangia di maggior importanza sono invece associate a condizioni metaboliche legate ad alterazione della glicemia. Una eccessiva somministrazione di insulina, o la somministrazione di questa a digiuno può portare ad ipoglicemia. Il gatto presenta debolezza, si muove con difficoltà, resta nascosto per ore, non riesce ad alimentarsi, può presentare atteggiamenti stravaganti rispetto al suo solito, come decubito laterale e pedalamento a vuoto nei casi molto gravi. Una volta che ci siamo accertati della presenza dell’ipoglicemia con un glucometro si può somministrare del glucosio per bocca e portare l’animale dal veterinario. Un’altra condizione che può portare ad inappetenza a causa della nausea è la chetoacidosi diabetica. Questa è caratterizzata da uno stato di iperglicemia  associata ad acidosi metabolica. La patogenesi si basa sul deficit o l’assenza di insulina all’interno dell’organismo. Il glucosio è il principale substrato energetico e in corso di marcato deficit insulinico non può più entrare all’interno delle cellule che iniziano ad utilizzare gli acidi grassi come substrato energetico con conseguente aumento della produzione di corpi chetonici. L’accumulo di questi esita in uno stato di acidosi metabolica e la loro continua eliminazione attraverso i reni aggrava la diuresi osmotica (già presente a causa della glicosuria). Il vomito in questi casi può essere presente associato ad una condizione di depressione generale ed inappetenza. Un consiglio sarebbe quello di avere sempre a portata di mano un glucometro e nel caso di dubbio utilizzarlo per valutare lo stato della glicemia. La chetoacidosi diabetica è comunque una situazione molto grave che richiede un immediato intervento veterinario.

GATTO CON DIABETE | QUANTO VIVE?

diabete nel gattoQuando si scopre di avere un gatto diabetico ci si scoraggia, sia perchè si inizia a pensare a come sarà complicato seguire la terapia con accuratezza e sia perchè si pensa a quanto potrà vivere un gatto con diabete. Ma ad oggi si può affermare che un gatto correttamente trattato per diabete mellito può avere uno stile di vita tranquillamente normale, e che i tempi di sopravvivenza sono sovrapponibili a quelli di un gatto non affetto da diabete. Ovviamente questo lo possiamo affermare per un soggetto stabilizzato attraverso la terapia.

| Ma come affermano i migliori endocrinologi d’Italia nessun gatto non può essere stabilizzato per il diabete se si segue il corretto iter terapeutico, con pazienza e perseveranza anche da parte dei proprietari |

Non bisogna dimenticare inoltre che una volta iniziata la cura ci potrà essere una certa percentuale di rientro totale della patologia e che la percentuale di casi di remissione del diabete nel gatto negli ultimi anni stanno aumentando fino a toccare quasi il 50%.